Taranto

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Taranto è una città unica e lo si capisce già dal fatto che il suo porto, uno dei più importanti d’Europa,  dà non sul mare, come sarebbe ovvio, ma su ben due mari. Stiamo parlando del Mar Grande e del Mar Piccolo, infatti, che stringono Taranto in un unico abbraccio. Siamo sulla costa occidentale del Salento, “balconata” sullo Ionio in cui è situato il golfo che prende il nome dalla città super affollata (oltre 200 mila abitanti, la seconda in Puglia per numero di abitanti) che vi si affaccia.

 

Un po’ di storia

La storia di Taranto è molto remota, dato che la città nasce come colonia della Magna GreciaSi capisce, dunque, che la storia qui ha lasciato tantissime impronte, tutte da scoprire. Fu fondata nell’VIII secolo a.C. e per questo motivo da molti viene definita la “città spartana”. Ma a prescindere dalle sue origini così lontane, c’è da dire che Taranto è la terza città più grande e popolosa del Sud, dopo Napoli e Bari.

Le bellezze

Essendo una città molto ricca di storia, Taranto c’è molto da vedere. Facciamo qualche esempio prima di focalizzare la nostra attenzione sul porto e sui due mari. Partiamo da un qualcosa di inestimabile valore, prima di vedere, poi, una per una, tutte le bellezze della città. A Taranto è ancora visibile un antico luogo di culto: stiamo parlando di quello che rimane di un Tempio Dorico che, assieme alle necropoli greco-romane e alle tombe a camera, sono tra i siti archeologici più importanti della città. Ma non finisce qui, perché c’è anche la Cripta del Redentore che è imperdibile, come lo sono tutti i palazzi delle famiglie nobili, tra cui Palazzo Pantaleo, ad esempio. Ma si sa che il Salento è anche e soprattutto barocco e anche a Taranto non ne mancano le testimonianze. Basta guardare la facciata della cattedrale di San Cataldo per vedere fondersi assieme barocco e romanico, ma c’è anche lo stile gotico della Chiesa di San Domenico Maggiore e ci sono tante cripte, monasteri, chiesette da vedere. Taranto è una città ricca di arte e cultura e in ogni angolo c’è qualcosa che attira l’attenzione di chi la guarda. La città, inoltre, è famosa per il Ponte Girevole che ne unisce i due lati e per i tanti frantoi ipogei che sono stati ristrutturati e aperti al pubblico. Il meraviglioso Castello Aragonese completa il quadro di perfezione.

Il porto.

Anticamente, aveva una posizione centrale per il commercio che si praticava nel bacino del Mediterraneo, soprattutto durante il periodo classico ed ellenistico. Rivestì, infatti, alcuni ruoli di primo piano: fu punto di riferimento, riparo, per le navi militari; passaggio obbligato per chi proveniva dalla Grecia o dalla Sicilia; da lì, inoltre, partivano le esportazioni di prodotti dell’artigianato in tante zone del Mediterraneo. Non mancarono gli alti e bassi nel corso della sua storia: la decadenza inizio nel III secolo a.C., ma la ripresa, nel 1400 sotto la dominazione degli angioini, fu tale che ripagò Taranto di tutte le vicissitudini passate poco piacevoli. I successi continuarono: in età napoleonica divenne un’importante piazzaforte marittima, dopo l’Unità d’Italia il porto si trasformò in una base militare di rilievo.Oggi si trova sul versante settentrionale del golfo ed è collegato al Mar Piccolo dal Ponte di Porta NapoliIl Mar Grande e il Mar Piccolo. Il Mar Grande è lo specchio d’acqua circondato dalla terraferma (comunica con lo Ionio attraverso la “Bocca del diavolo”), dove sostano le navi (per questo è chiamato “rada di Mar Grande”) prima di raggiungere il Mar Piccolo. Quest’ultimo, invece, è un bacino interno a nord di Taranto, dove dà origine ad una insenatura duplice che ricorda la sagoma di un paio di occhiali. Ne “La città dei due mari”, Mar Grande e Mar Piccolo sono collegati da un canale navigabile provvisto del famoso Ponte Girevole in legno. Il Ponte Girevole è conosciuto anche perché, in sua prossimità, “albergano” i delfini, un’attrazione piacevolissima per i turisti che optano per un giro in barca da quelle parti. Ma nei fondali dei due mari si nascondono altri tesori: le cozze e le ostriche, immerse nel loro habitat ideale grazie alla presenza dei “citri”, sorgenti d’acqua dolce e salmastra insieme; in passato, agli inizi del secolo scorso, quello stesso ambiente idrobiologico permetteva di ricavare una famosa tinta, la porpora, dai gusci di molluschi marini frantumati ed essiccati.

Proviamo, ora, con una ricca gallery fotografica, a farvi abbracciare con un unico sguardo “La città dei due mari”:

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(per la foto sopra, ringraziamo lucabattista su http://www.flickr.com/photos/lucabattista/5303784470/#)

Taranto

Taranto 053.


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